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lunedì 5 febbraio 2018

Problemi.
Ne abbiamo avuti e ne continuiamo ad avere ogni giorno. Grandi, piccoli, insignificanti, enormi.
E quando si presentano, cerchiamo di trovare il modo migliore per gestirli.
A volte i problemi con il loro peso sembrano riempire totalmente le nostre giornate, rendendole pesanti e complicate.
I problemi possono portarti a pensare che nulla vada per il verso giusto e a sperare di poter ricominciare tutto daccapo anche quando non è più possibile.
In giorni come questi, è fondamentale che tu ti ponga alcune domande.
Domande semplici, ma che possono aiutarti ad affrontare i problemi dalla giusta prospettiva.
Ecco quali domande devi porti se vuoi riuscire davvero a risolvere i tuoi problemi:

1. C’è davvero qualcosa che non va?

La risposta in genere è sì, ma è una domanda che in genere vale la pena porsi, perché spesso, ad un’analisi più attenta, la risposta più autentica è: NO.
Ecco un esempio personale: qualche tempo fa la mia compagnia del gas mi aveva addebitato per errore circa 80 euro e per quasi un pomeriggio intero cercai di spiegare (invano) in ogni modo la situazione all’operatore.
Frustrazione, rabbia, senso di impotenza.
Ma valeva davvero la pena perdere energia e serenità per quella situazione?
Si trattava di 80 euro, non di una cifra che mi avrebbe cambiato la vita!
La verità è che davanti a me non avevo davvero un problema su cui riversare rabbia e stress, ma una semplice situazione che avrei potuto tranquillamente cercare di gestire mantenendo calma e serenità.
Non era certo questione di vita e di morte.
In sostanza, quando ti trovi di fronte a un problema, domandati innanzitutto se si tratta di un VERO problema, di qualcosa di cui ti ricorderai tra diversi anni: la malattia di un amico, la morte del tuo cane, la perdita del lavoro.
Questi sono i problemi. Tutto il resto puoi affrontarlo con il sorriso sulle labbra, senza perdere la serenità.

2. Devo veramente fare qualcosa?

A volte possiamo fare molte cose per risolvere le situazioni che ci causano rabbia e frustrazione.
Nel caso della bolletta del gas, avevo diverse opzioni a disposizione.
Potevo argomentare e discutere con l’operatore, potevo senz’altro farlo meglio di come ho fatto. Potevo essere più chiaro e più calmo. Tutto pur di uscirne vittorioso.
Oppure potevo andare nella direzione opposta – decidere che non valeva la pena spendere tempo, serenità ed energia per una questione di 80 euro. Lasciarli vincere. Compagnia del gas: 80€. Fabio: 0€.
Ma l’aspetto importante è la domanda: voglio e devo veramente fare qualcosa per questo problema? Domandatelo.
Indipendentemente se la situazione rappresenti un problema grande o piccolo.
Potresti sorprenderti di trovare una risposta diversa da quella a cui avevi pensato.

3. Se veramente voglio e devo fare qualcosa per questo problema, è questo il momento giusto?

Il tempismo è fondamentale per la risoluzione di un problema.
Fare la cosa giusta nel momento sbagliato può rivelarsi straordinariamente controproducente.
Ritornando all’esempio della bolletta del gas: chiamare il servizio clienti nel momento in cui ero arrabbiato e nervoso sarebbe servito a ben poco. 
Meglio aspettare che ritorni la calma e affrontare la conversazione con pacatezza e chiarezza mentale.

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