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lunedì 5 febbraio 2018

La follia Gender non risparmia nemmeno Dio

Mentre il Canada modifica l’inno nazionale per renderlo in linea con l’ideologia gender, LifeSiteNews ci informa che una chiesa protestante della diocesi di Washington, DC, la chiesa episcopale, ha approvato una risoluzione che dispone la cancellazione dai libri delle preghiere dei pronomi maschili riferiti a Dio, nei futuri aggiornamenti del suo libro di preghiera comune.

La risoluzione è stata approvata rapidamente dai delegati alla 123ª convention della diocesi. E c’è una delegata della convention, Linda R. Calkins, che vuole andar oltre, perché Dio, secondo lei, è decisamente femmina.
Anche in Svezia c’è stata tempo fa una “vescova” che ha avuto una pensata del genere: o meglio sul genere di Dio, che deve essere per forza neutro. E prima ancora ci aveva pensato anche una “pretessa” inglese. Tutta gente che si definisce cristiana, anche se ignora la parola di Gesù, che ha inequivocabilmente pregato Dio come Padre, papà, Abbà. E ci sembra davvero folle dovere stare a parlare del genere di Dio, che è puro spirito.Anzi nella Genesi si comprende bene che Dio è padre e madre, perché è pienezza d’amore (infatti l’uomo e la donna, insieme sono immagine di Dio).
Ma torniamo sulla Terra, in Canada. L’inno nazionale del Canada a un certo punto dice “in all thy sons command”, dove “thy sons” significa “tuoi figli”: orrore sessista. E le figlie? E i figl*? E allora la frase diventa “in all of us command” dove “us” è un generico “noi”.
Antonio Gurrado, sul Foglio scrive, però, che siamo malevoli a voler pensare che il Senato del Canada voglia davvero favorire l’eguaglianza di genere in tale contesto (che sarebbe una follia), ma in realtà vuole ripristinare una versione dell’inno ottocentesca (con “noi”) precedente a quella del 1913, che parla di figli: “la nuova versione politicamente corretta del testo, in realtà, non fa che ripristinare una versione risalente a un’epoca non particolarmente attenta alla parità fra i sessi. Del resto, se proprio si volesse che l’inno rappresentasse tutti, tuttissimi i cittadini del Canada, si potrebbe regredire ancora e ripristinare direttamente la primissima versione del testo, che era in francese”.

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